Edvard Stepančič a Bruxelles

Nel solco delle avanguardie europee Edvard Stepančič (Trieste 1908 – Belgrado 1991) e il costruttivismo attraverso le frontiere è il titolo della mostra che si inaugura il 17 ottobre 2018 al Comitato Economico e Sociale europeo a Bruxelles.

La mostra intende far conoscere, se pur attraverso un circoscritto numero di opere, il singolare ma emblematico itinerario artistico di Edvard Stepančič, triestino di lingua slovena, una figura dal profilo
europeo che attende ancora di essere adeguatamente studiata e valorizzata.

Artista appartato, ma sempre attento a recepire le più aggiornate ricerche internazionali, Edvard Stepančič si muove nei suoi anni di formazione, negli anni Venti, tra Trieste, Lubiana, Monza, Praga, Parigi, per poi
spostarsi definitivamente, dal 1931 fino alla morte, a Belgrado.
Poco meno che ventenne, si afferma come vero protagonista, accanto al maestro “bauhausiano” August Černigoj, del Gruppo Costruttivista Triestino, momento alto di quell’ “avanguardia di frontiera” che
dimostra la complessità di una rete di scambi europei, in cui elementi identitari nazionali, politici e più specificamente artistici si intrecciano indissolubilmente.
Proprio Trieste si conferma infatti più che mai territorio di dialogo e incrocio di culture centroeuropee, in cui appunto le esperienze futurista e costruttivista trovano una originale rielaborazione.

Il nucleo di disegni (tecniche miste) di Stepančič del 1928, esposti nella
prima sezione, testimonia di una ricerca che guarda alle più avanzate sperimentazioni del costruttivismo internazionale, riflettendo sulle sperimentazioni del grande esponente dell’avanguardia russa El Lissitzky e sui collages di Moholy-Nagy, esponente ungherese del Bauhaus.

Le opere raccolte nella seconda sezione indicative di alcune tappe del suo
percorso ulteriore. All’inizio degli anni Quaranta l’artista sembra ripensare a tutto campo alla sua esperienza francese: rilegge Cézanne, van Gogh, i Fauves, affronta il tema del paesaggio, della natura morta, mette a punto il suo rapporto con l’impianto compositivo e il colore.

Il decennio successivo è del resto proprio all’insegna dell’esplosione cromatica, di cui i “paesaggi dalmati” sono una straordinaria dimostrazione: il quadro sembra risolversi a volte in pura materia di colore, ma senza rinunciare ad una sotterranea texture costruttiva. Così a fine decennio Stepančič sembra avvicinarsi a prove informali, non estranee al confronto con l’eredità surrealista.

Negli anni Sessanta, invece, è l’esperienza costruttivista degli anni Venti a ritrovare nuova vitalità, come ben dimostra un olio del 1968, che partendo da un disegno del 1928 innesta una inedita tensione nella stesura della materia pittorica, a dimostrazione della straordinaria coerenza interna di questo itinerario intimamente europeo.

Vanja Strukelj

 

Evento promosso e realizzato da
Associazione Giuliani nel Mondo, sede di Bruxelles

Cizerouno Associazione Culturale

con il contributo di
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

con la collaborazione di
Comitato Economico e Sociale europeo, Bruxelles

nell’ambito di Varcare la frontiera #6

Una mostra al Comitato Economico e Sociale Europeo

A 110 anni dalla nascita, una mostra a Bruxelles per celebrare l’arte di Edvard Stepančič (Trieste 1908 – Belgrado 1991), interessante quanto appartata figura d’artista che ha saputo far proprie le esperienze artistiche e culturali di città e nazioni diverse.

 

 

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Quando

17 ottobre – 17 novembre 2018

 

 

 

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Dove

European Economic and Social Committee

Comité Economique et Social Européen

Rue Belliard, 101
1000 Bruxelles

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