Lo storico Federico Tenca Montini ci fa entrare nell’archivio privato del Maresciallo Tito per parlarci delle lettere scritte da triestini, monfalconesi e goriziani di lingua italiana e slovena al capo di stato jugoslavo nel periodo che va dalla fine della guerra al Trattato di pace del 1947.
Si tratta sia di sottoscrizioni di gruppo che di missive personali, che descrivono le aspirazioni dei comunisti italiani e sloveni nell’area di Trieste, Monfalcone e Gorizia.
Considerato l’appiattimento che negli ultimi anni ha caratterizzato il modo di raccontare la storia di queste terre, l’incontro si pone l’obiettivo di affrescare la vita politica in un periodo – quello del primo dopoguerra ante crisi del Cominform del 1948 – in cui ancora tutto sembrava possibile, un periodo in cui non destava scandalo che cittadini italiani, di cui alcuni dopo la delusione del Trattato di pace avrebbero raggiunto la Jugoslavia con mezzi propri, concertassero i propri sforzi con i compagni sloveni in nome dell’ideale comunista.
A 30 anni dalla caduta del muro di Berlino, Varcare la frontiera continua a proporre momenti di riflessione e approfondimento sul confine per eccellenza, che divise l’Europa, e il mondo, in due blocchi, e che nei nostri territori diede vita a particolari fenomeni storici, culturali e di costume.
L’incontro è presentato da Piero Purich.
Federico Tenca Montini (Udine, 1984), collabora con l’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione (IFSML) ed è membro del direttivo dell’Istituto regionale per la storia della resistenza e dell’età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia (IRSREC FVG). Fa inoltre parte del comitato di redazione della rivista «Qualestoria» ed è membro della Società degli storici del Litorale meridionale (Capodistria). Ha pubblicato svariati articoli scientifici in tre lingue. I suoi principali interessi di ricerca vertono sui rapporti italo-jugoslavi, sulla Seconda guerra mondiale nell’Alto Adriatico e sulla storia della Jugoslavia negli anni Quaranta e Cinquanta. Parla fluentemente il serbocroato, conosce lo sloveno ed ha svolto attività di ricerca presso archivi a Belgrado, Zagabria e Lubiana. Collabora con varie realtà giornalistiche tra cui «Internazionale», Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e il principale quotidiano croato «Jutarnji List».
Piero Purich (Trieste, 1968) Si è laureato in storia contemporanea a Trieste sotto la guida del prof. Jože Pirjevec. Ha poi frequentato corsi di perfezionamento post laurea presso l’Università di Lubiana e quindi ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università di Klagenfurt sotto la guida del prof. Karl Stuhlpfarrer. Si occupa principalmente di movimenti migratori, di spostamenti di popolazione e di questioni legate all’identità e all’appartenenza nazionale; ha pubblicato Trieste 1954-1963. Dal Governo Militare Alleato alla Regione Friuli-Venezia Giulia (Circolo Virgil Šček, Trieste, 1995) e Metamorfosi etniche: i cambiamenti di popolazione a Trieste, Gorizia, Fiume e in Istria. 1914-1975 (KappaVu, Udine, 2010), oltre a numerosi articoli e contributi su riviste e pubblicazioni italiane, slovene, austriache, croate e svedesi.
È collaboratore del settimanale «Internazionale», di «Limes» e della Wu Ming Foundation. Affianca all’attività di storico quella di musicista: in questa doppia veste ha realizzato la conferenza-concerto Rifiuto la guerra. Pacifisti, renitenti, disertori, ammutinati: la grande guerra dalla parte di chi cercò di evitarla.
Dal 2017 ha riassunto il cognome di famiglia originario Purich, cambiato forzosamente in Purini nel 1929.
L’archivio privato di Tito
Un centinaio di lettere inedite scritte al Maresciallo Tito e ritrovate da Federico Tenca Montini, saranno al centro dell’incontro al Knulp, per indagare attraverso questi preziosi materiali, cosa fu il confine nei nostri territori tra il 1947 e il 1948.
Quando
mercoledì 4 dicembre 2019
ore 18
Informazioni e prenotazioni
Cizerouno
eventi@cizerouno.it