Francesco Penco. Fiume 1906. In un giorno.

C’è una memoria comune, qualcosa che lega a distanza di tanti anni alcune città che hanno avuto un passato condiviso? Possono esserci delle “comuni identità sommerse” da far riaffiorare per una progettualità futura condivisa?

È questo uno dei temi che Varcare la frontiera, ha intenzione di esplorare nel 2017-2018 con il programma di Atlantidi, identità sommerse e lo fa anche con la mostra che si inaugura venerdì 24 marzo 2018 alle ore 19 alla Galleria Principij a Fiume: Francesco Penco. Fiume 1906. In un giorno.

Per la prima volta vengono esposte queste immagini che “ritornano” nella città dove furono scattate oltre 110 anni fa grazie a Claudio Ernè, proprietario delle immagini.

Con la sua macchina fotografica Francesco Penco (Trieste 1871-1950) ha impresso sulla gelatina di migliaia di lastre e pellicole la storia della Trieste di Svevo, Saba e Joyce. Dai fasti commerciali dell’Austria Felix, ai funerali di Francesco Ferdinando d’Asburgo assassinato alla vigilia della Prima guerra mondiale a Sarajevo, dall’arrivo delle truppe italiane alla prima visita di Mussolini nel 1920; dall’annessione di Trieste al Reich nazista, all’occupazione militare delle truppe di Tito nel maggio 1945, ai nove anni in cui la città fu governata dagli anglo-americani. Nel suo immenso archivio particolarmente interessante è un “reportage” fatto in una sola giornata, nel 1906, a Fiume.

A noi sono arrivate una trentina di lastre di grande formato: 13 per 18 centimetri di lato, in cui le capacità compositive dell’autore, l’assoluta qualità dell’obiettivo e lo sviluppo accurato, hanno registrato una quantità enorme di informazioni. Sono perfettamente leggibili i nomi delle navi all’ormeggio, quanto è stampato su minuscole insegne pubblicitarie affisse alle facciate dei palazzi, persino i titoli di un giornale in mano a uno dei tanti clienti di un caffè all’aperto. Si è salvata dalla dispersione dell’archivio di Francesco Penco anche un’immagine che mostra in via Ciotta l’esterno dello studio di uno dei più importanti e noti fotografi fiumani: Ilario Carposio. Non è azzardato ipotizzare che Penco si sia per così dire “appoggiato” al più anziano collega per chiedergli qualche consiglio o per sviluppare nel suo studio le lastre appena impressionate riprendendo le navi, le locomotive, le banchine, le vie della città e tutte le persone che le popolavano.

Indagare su ciò che ha accomunato due città come Trieste e Fiume, su cosa ancora oggi le accomuna, a partire dal paesaggio urbano e dall’immaginario visivo dei suoi abitanti, è anche questo uno degli obiettivi della mostra promossa dal Fotoklub Rijeka e dall’associazione Cizerouno nell’ambito del progetto Varcare la frontiera. Atlantidi, identità sommerse, realizzato con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Un secolo fa, un reportage a Fiume

3o immagini strepitose di Fiume realizzate nel 1906, “ritornano” nella città che Francesco Penco visitò per un giorno con la sua macchina fografica. L’emozione di vedere e in parte ancora riconoscere architetture e dettagli della città in un “reportage” di altissima qualità tecnica ed estetica.

 

 

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Quando

24 marzo – 7 aprile 2017

lunedì – venerdì 10-13 17-20

sabato 10-13

ingresso libero

 

 

 

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Dove

Galerija Principij

Via – Ulica pod Voltun 4, Fiume – Rijeka, Croazia

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