Il nostro festival quest’anno celebra i 50 anni dell’arrivo dell’uomo sulla luna declinando il concetto di allunaggio in tutte le sfaccettature e accezioni del termine, in senso sia metaforico che letterale.
Gli influssi lunari sulle attività antropiche e naturali, anche se non tutti provati scientificamente, hanno generato una mitologia poetica e suggestiva che abbiamo deciso di esplorare con una performace d’artista creata per lo spazio espositivo Cavò.
Dopo l’esperienza di Sirene in Varcare la frontiera #5, si è deciso di commissionare una nuova creazione a Ninka il duo composto da Nika Furlani e Nina Alexopoulou che si è avvalso della consulenza artistica di Massimo Premuda.
Mūn è un’azione in più quadri, o meglio, in diverse fasi lunari che fanno emergere miti dall’immaginario femminile sempre legato a questo satellite naturale che tanto influisce sulla natura e sulla vita degli esseri umani e che ha generato immagini potenti caratterizzate proprio dalla forza generatrice della donna.
La performance si svolge come una visione lunare durante l’eterno sonno di giovinezza di Endimione, in cui una moderna Selene, che incarna diversi archetipi femminili, indica e interpreta le possibili diverse declinazioni di un mito mai esaurito: si parte così da una donna guerriera in cotta giapponese che impasta riso per ricomporlo in candide sfere adagiate su un immaginario suolo lunare fino a disegnare un asettico giardino Zen, una moderna Arianna che costruisce da sé un labirinto cretese che la imprigiona tessendolo come una fatale ragnatela, e infine una contemporanea Selene che decide di portare la vita sulla Luna innestando acqua, latte e riso, e, infine, la rappresentazione simbolica del legame tra la Luna e la donna che compie il proprio ciclo attraversando le fasi lunari a cui sono associati gli archetipi femminili della vergine, della madre, dell’incantatrice e della strega.
Anche in Mūn ritornano i temi che le due artiste indagano da alcuni anni: il ruolo della donna, il cibo, la natura generatrice e rigeneratrice, la rilettura del nudo in chiave contemporanea in contrapposizione alle inflazionate immagini di massa.
Sabato 20 luglio alle 22.17, ora dell’atterraggio dell’Apollo 11 su suolo lunare, prima che si compisse il fatale passo che rischiò di dissolvere per sempre il mito e la poetica della Luna, 15 spettatori potranno assistere all’esibizione posizionandosi al limite dello spazio lunare/performativo, a stretto contatto con le artiste, al Cavò di via San Rocco illuminato dal plenilunio di Mūn.
La performance verrà replicata sabato 27 luglio alle ore 20.30 e alle ore 22.
Per informazioni e prenotazioni:
Nina Alexopoulou performer con un ampio background di danza contemporanea e Dance Performance che si è interessata principalmente al corpo femminile ponendolo spesso in connessione con il cibo
Nika Furlani fotografa che indaga sulla personale visione onirica del rapporto uomo – natura esprimendo tale rapporto attraverso il riutilizzo di strumenti analogici, ai quali viene conferita una funzione attuale.
Mūn
una performance
celebra i 50 anni
dello sbarco sulla luna
concept
Massimiliano Schiozzi e Cristina Sain
produzione
Cizerouno
per
Varcare la frontiera #7
performance
NINKA (Nina Alexopoulou e Nika Furlani)
consulenza artistica
Massimo Premuda
sonorizzazione
Michael Petronio – BTaste
realizzazione scenica
Furio Ogrisi
Giorgio Zuliani
costumi
Teatro Stabile Sloveno – Slovensko Stalno Gledališče
Varcare la frontiera
è un progetto di
Cizerouno associazione culturale
realizzato con il contributo di
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Quando
sabato 20 luglio 2019
ore 22.17
sabato 27 luglio 2019
ore 20.30 e 22.00
Informazioni e prenotazioni
Cizerouno
eventi@cizerouno.it