Ćuprije, ponti: un omaggio a Ivo Andrić

Di ponti, perseverante tensione a procedere. Attraversamento di ostacoli. Sconfinamento.

Ponti esili e fortuiti, o ponti possenti e solidi, comunque testimoni imperturbabili di infiniti passi di genti d’ogni dove e verso ogni dove.

«Di tutto ciò che l’uomo, spinto dal suo istinto vitale, costruisce ed erige, nulla, secondo me, è più prezioso dei ponti».

«… perché indicano il posto in cui ha incontrato un ostacolo e non si è arrestato, lo ha superato e scavalcato come meglio ha potuto (…) simboli dell’eterno e mai soddisfatto desiderio di collegare, pacificare e unire tutto ciò che appare davanti al nostro spirito, ai nostri occhi, ai nostri piedi, perché non ci siano divisioni, contrasti, separazioni».

Barbara Stefani, dopo Reciṡi, Hommage à Katsushika Hokusai del 2019, ritorna al Cavò con un omaggio ai ponti e a Ivo Andrić e Cizerouno e Varcare festeggiano i 10 anni dal primo progetto fatto sullo scrittore bosniaco.

Ćuprije, titolo del progetto, è la declinazione plurale del turcismo usato da Andrić nel titolo originale del suo romanzo, Na Drini ćuprija (Il ponte sulla Drina), per il quale fu insignito nel 1961 del Nobel, di cui il 10 dicembre ricorrono i 60 anni dalla consegna.

Ćuprije è un hommage costituito da una serie di 12 dipinti su tavolette in legno di rovere foderate in carta, dal formato archetipico del supporto della scrittura, libro o tablet che sia.

Un’installazione dal ritmo e dalla sequenza aperta in cui ogni tavola può, di volta in volta, esser sillaba, parola o frase. Una narrazione per immagini e segni pittorici del percorso intellettuale e di vita dell’autore che per studi e carriera diplomatica visitò città di mezza Europa, e ne attraversò i fiumi.

Dalle sponde della Drina, ci conduce a quelle della Seine, o alla Spree, la Miljaćka, il Tevere, la Sava, il Donau, il Dâmbovița, la Bosna, la Lašva, la Žepa. E ai loro ponti.

Come nel testo lo scrittore oscilla tra ampia visuale storica e partecipazione e gusto dell’esistenza particolare, ogni opera accosta liberamente suggestioni cartografiche dei dodici corsi d’acqua e delicate riproduzioni di documentazioni fotografiche su Andrić.

I riferimenti idrografici di partenza perdono ogni riferimento descrittivo, e, con un’astrazione di gusto orientale, si fanno dorati territori sovranazionali.

Territori in cui la sacralità del non colore racconta di una incessante luminosa vitalità, solcata da flussi di colore, lampi di puri pigmenti, nelle tinte degli azzurri, dei verdi e delle varietà carnicine.

Sospesi su questi fondali, fluttuano ritagli circolari, brani “marginali” dagli scatti d’archivio che Barbara Stefani ha tradotto con una pittura monocroma, tra avorio e grigio di Payne, che recupera pienamente prospettiva, plasticità, carnalità.

Una scelta di visioni discrete ma emozionate su ritratti e luoghi, memorie pubbliche e private: una donna velata al multietnico mercato di Baščaršija a Sarajevo, la mano in tasca nell’iconico scatto di Andrić davanti al suo ponte, il sorriso da giovane, lo sguardo nella casa di Herceg Novi negli anni ’60, le giacche di Andrić e di Miroslav Krleža, i minareti della sua Travnik.

E ancora: la sua biblioteca, il palazzo di Prizrenska ulica a Belgrado dove terminò Il ponte sulla Drina, il sorriso della compagna della sua maturità, Milica Babić, i loro passi, i pontoni di Belgrado distrutti nella II guerra mondiale, momenti dalla consegna del Nobel a Stoccolma.

 

L’allestimento al Cavò si arricchisce di una sonorizzazione, Suoni lungo il cammino, nella quale Paolo Fagiolo legge brani di Ivo Andrić e da una serie di esemplari di edizioni storiche dei romanzi e delle novelle dello scrittore Premio Nobel.

Sabato 11 dicembre alle 18 in occasione della Giornata del Contemporaneo il Cavò ospiterà il reading live di Paolo Fagiolo del testo di Ivo Andrić Ponti.

Barbara Stefani vive e lavora a Trieste, dove è nata. Dopo gli studi in scienze economiche si è formata in abito artistico presso il Laboratorio di Paolo Cervi Kervischer. Con le sue installazioni pittoriche indaga quel limes tra documenti e materiali, sovente di memoria collettiva, e il livello emozionale intimo, hic et nunc. Sensibilità all’universale e al dettaglio si danno in una pittura figurativa – eseguita per sottrazione dal brano originale – che si ricompone su supporti spesso scarti object trouvè – contenuti nelle dimensioni ma potenziati dall’introduzione dell’elemento prospettico.
Per Ćuprije, ha lavorato invece su tavolette di mogano rivestite di carta.
Nel 2019 al Cavò ha esposto il ciclo Recisi, Hommage à Katsushika Hokusai

barbara-stefani.tumblr.com
bs.barbarastefani@gmail.com

Ćuprije
Ponti. Hommage a Ivo Andrić

a cura di
Massimiliano Schiozzi

opere di
Barbara Stefani

letture di
Paolo Fagiolo

un progetto promosso da
Cizerouno associazione culturale

si ringraziano
Francesca Bergamasco
Andrea Millia
Ivan Penov
Christian Jugovaz
Comunicarte Edizioni

 

 

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Quando

Cavò
via San Rocco 1
Cavana, Trieste
10 dicembre 2021 – 15 gennaio 2022
martedì, mercoledì, giovedì, venerdì
17.00 -19.30

Si accede con Greenpass

La mostra resterà chiusa nei giorni:
24, 25, 31 dicembre 2021
1, 6 gennaio 2022

 

 

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Dove

Cavò
via San Rocco 1, Trieste

Vai alla mappa >

 

 

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Informazioni

Cizerouno
info@cizerouno.it

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