Venerdì 23 giugno dalle 20 in poi al MIT di Bologna si svolgerà “#sirene”, una serata di arti visive e musica organizzata nell’ambito degli eventi innescati dal Bologna Pride 2017, e rappresenta la preview del Divergenti Film Festival, appuntamento internazionale di Cinema Trans promosso dal MIT Movimento Identità Trans di Bologna. L’evento rientra nel fitto calendario di iniziative innescate nell’ambito del progetto multimediale “Varcare la frontiera #4 flussi di marea”, un articolato festival organizzato dall’associazione Cizerouno di Trieste, curato da Mila Lazić e Massimiliano Schiozzi, e che si avvale del sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Il mito della Sirena è di per sé sconfinato, partendo dalla mitologia è approdato a tutte le arti: nasce così una ricerca visiva in progress che propone i lavori di diversi artisti sul tema dell’ibrido per eccellenza fra uomo e animale, maschio e femmina, con un focus su Napoli, città fondata dalla sirena Partenope e patria dei femminielli.
Si parte alle 20 nel cortile del MIT, via Polese 22, con l’evento “#sirene”, programma curato da Massimo Premuda e Massimiliano Schiozzi, che presenta le sirene ermafrodite e pansessuali di quattro artisti contemporanei, declinate in fotografia da Nika Furlani con il ciclo “Genus fluens” e in animazione da Daria Tommasi col video “Sirene”, e a disegno con la “Sirena pansessuale” di Alan Stefanato e infine nella restituzione video della performance “Sirene fluide” di Nina Alexopoulou e Nika Furlani, su un’identità di genere fluida capace di trasformarsi, hic et nunc, davanti allo spettatore. Invece da Napoli, la città di Partenope, sirena/vergine/santa, arriva un altro contributo alla riflessione sull’identità di genere, con il reportage fotografico “La storia di D.” di Diletta Allegra Mazza, in cui la fotografa napoletana ha seguito per un anno la vita quotidiana di D., che oggi ha 29 anni e ha iniziato il suo percorso di transizione a dicembre 2015, per giungere finalmente alla corrispondenza tra la sua identità e l’aspetto del suo corpo.
La serata proseguirà con aperitivo e djset a cura di TRANSIA, il party di autofinanziamento del MIT.
Le Sirene, donne uccello della mitologia, dee preolimpiche che seducevano tramite un canto sublime, donne pesce demonizzate dal cristianesimo, sono un simbolo femminile potente, in continua metamorfosi, capace di richiamare le immagini della dea preistorica o dell’ibrido per eccellenza.
Il programma “#sirene”, organizzato dall’associazione Cizerouno nell’ambito di “Varcare la frontiera #4 flussi di marea” e già in mostra al DoubleRoom arti visive e al Magazzino delle Idee di Trieste nella cornice del 28° Trieste Film Festival e al Visionario di Udine nell’ambito dell’FVG Pride, presenta diverse ricerche visive sul tema dell’ibridazione assoluta fra uomo e animale: dalla classica iconografia della sirena ammaliatrice, seduttrice e incantatrice di omerica memoria, fino alle moderne donne fatali, dive e vamp, passando anche attraverso l’immaginario di vigorosi tritoni e sirenetti, ripercorrendo la storia dell’arte dalle sirene a doppia coda delle chiese romaniche fino a quelle inglesi dei Preraffaelliti al culmine della loro bellezza!
Nel programma, oltre al delicato reportage fotografico sulla “La storia di D.” di Diletta Allegra Mazza, in cui la fotografa napoletana racconta la quotidianità di D. e del suo percorso di transizione ginoandroide, il recente ciclo fotografico “Genus fluens” di Nika Furlani, in cui l’intramontabile mito delle sirene, carico di mistero e seduzione, è strettamente connesso alla relazione ancestrale tra uomo e natura. Le sirene con l’aspetto chimerico umano-animale, caratterizzate dal loro magnetico richiamo, mutano e si sovrappongono nel tempo, sconfinando dalla mitologia, alla religione, all’arte. Questa capacità di trasformazione rappresenta l’illusione del corpo perfetto, simbolo della pienezza dell’essere data dalla compresenza di elementi contrari, maschili e femminili, e dall’armonia che nasce dal loro reciproco equilibrio. Il rapporto tra uomo e natura con la proiezione di pesci e molluschi sui corpi nudi, utilizzando diversi tipi di fauna marina, richiamano l’immaginario delle sirene ma anche un ritorno alle nostre origini. La fauna marina si fonde così con i due corpi – quello femminile e quello maschile – generando una nuova creatura artificiale, paradigma di un corpo con un’identità di genere fluida e pansessuale.
E ancora l’animazione a disegno “Sirena pansessuale” di Alan Stefanato, che ci fa immergere in un immaginario popolato da dee steatopigie ermafrodite e presenze plurisessuate capaci di autofecondarsi; il video “Sirene” di Daria Tommasi che, attraverso delicati acquerelli, ci presenta una serie di creature marine in un corto di animazione in cui anemoni vulviformi e meduse falliche incontrano sul fondo del mare sinuose sirene e prestanti tritoni; e infine la restituzione video dell’ultima performance di Nina Alexopoulou e Nika Furlani “Sirene Fluide”, un’articolata azione che vede protagonista il corpo della performer nell’ottica di un’identità di genere fluida capace di travalicare con disinvoltura i tradizionali ruoli, fluttuando così dal maschile al femminile e ridefinendo in ogni quadro la propria identità, hic et nunc, davanti allo spettatore. L’azione pensata dalla performer greca Nina Alexopoulou e dalla fotografa triestina Nika Furlani parte così da alcune suggestioni visive estratte dai recenti cicli fotografici della Furlani che, in una ricerca simbiotica fra corpo umano e natura, elabora nudi contemporanei su cui proietta in presa diretta con l’ausilio dell’episcopio, sorta di proiettore analogico, elementi animali e vegetali che risvegliano sulla pelle nuda percorsi esistenziali e ricordi primordiali legati a un inconscio ormai sopito. In questo processo di sirenizzazione, o somatizzazione sirenica, il corpo della performer arriva a una sintesi simbiotica con l’esuberanza dell’elemento animale marino, elementi vivi pronti ad aderire e a intrecciarsi nel tempo effimero di una performance pensata come un trionfo dell’ibridazione totale fra umano e animale, maschio e femmina, fluttuando in una dimensione onirica e mitologica fuori dal tempo.
#Sirene
Nina Alexopoulou, Nika Furlani, Diletta Allegra Mazza, Alan Stefanato, Daria Tommasi.
A cura di Massimo Premuda e Massimiliano Schiozzi.
Segue aperitivo e djset TRANSIA.
Preview DIVERGENTI Festival Internazionale di Cinema Trans nell’ambito di Bologna Pride 2017.
Nel progetto VARCARE LA FRONTIERA #4 flussi di marea
a cura di Mila Lazić e Massimiliano Schiozzi
promosso da associazione Cizerouno, Trieste
sostenuto da Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Quando
Venerdì 23 giugno 2017
ore 20
Informazioni
MIT Movimento Identità Trans
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Cizerouno
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